Onorevole Ministro Franceschini,
in questi anni si sono ripresentate più volte profonde criticità sulla qualità della nostra offerta culturale e soprattutto si è andato perdendo il rapporto di sostegno sociale che deve provenire da una fruizione di spessore.
Il grande tema che riguarda il futuro della produzione culturale è legato all’accesso e alla democrazia culturale intesa come spazio di partecipazione attiva per la popolazione, di narrazione del presente e di interpretazione delle complesse dinamiche che dovremo affrontare.
Non basterà più rappresentare il successo delle proposte attraverso numeri di audience, di spettatori e di visitatori. Era profondamente errato prima lo sarà ancor più in futuro, diventando colpevolmente uno strumento di mistificazione e di intorpidimento per i cittadini.
Occorre definire un nuovo Welfare culturale che garantisca la democrazia e la socializzazione delle esperienze che sapremo proporre non più proponendo cultura come prodotto ma che sia fondato su modelli innovativi di una cultura come processo collettivo che sappia affiancare ogni individuo nel percorso di rinascita civile, economica e sociale che ogni Italiano vuole raggiungere nel più breve tempo possibile.
Siamo preoccupati inoltre di scelte che privilegino la digitalizzazione della cultura e della scuola se non opportunamente controbilanciate da un piano di ricomposizione culturale che riqualifichi prima di tutto il ruolo e il profilo dei lavoratori della cultura e dello spettacolo, che valorizzi i luoghi di prossimità in cui vivere l’esperienza culturale e che metta al centro il rapporto con la cittadinanza in una dimensione etica di responsabilità e di garanzia democratica.
Il Ragionamento di sistema che le inviamo è un documento dialettico che vuole stimolare un confronto efficace ed è messo al servizio della collettività per alimentare idee, proposte e utili sinergie.
Vogliamo affrontare le difficili sfide del futuro coscienti che riconquisteremo una vita serena in un mondo più giusto.
La cultura deve essere uno strumento decisivo per ricostruire il Paese che sogniamo e di cui vogliamo essere orgogliosi.
Distinti saluti
Daniela Trunfio e Stefano Pierpaoli
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