Invisibili Corriere della Sera – 25/11/20

di Ornella Sgroi per Invisibili – Corriere della Sera Oggi è di nuovo 25 novembre. E siamo di nuovo qui. A parlare di violenza sulle donne, con uno sguardo particolare rivolto al mondo della disabilità. Perché, purtroppo, il fenomeno non arresta. Anzi, con il lockdown è anche cresciuto. E quindi, ancora nel 2020, siamo qui a confrontarci e a discutere nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Sognando che un giorno non serva più, se non per coltivare la memoria e fare in modo che certi drammi non accadano di nuovo. Ma oggi è ancora oggi. E siamo di nuovo qui. Ed è importante esserci, parlarne, scriverne. Perché durante il lockdown sono aumentati i casi di violenza domestica e, sebbene non ci siano ancora dati ufficiali nel campo della disabilità, è facile immaginare che il dato sulle violenze sia cresciuto anche in questo ambito specifico. A maggior ragione, forse. Visto che le donne con disabilità di qualsiasi tipo – fisico, intellettivo e sensoriale – sono le vittime privilegiate di una violenza fisica, psicologica e sessuale, nonché oggetto di soprusi e maltrattamenti. Ma anche di trascuratezza e dimenticanze, considerato che gli ultimi dati Istat sul tema risalgono addirittura al 2014. Leggi tutto l’articolo>>
Superando.it – 23/11/20

«In occasione di una ricerca svolta anni fa nel mio àmbito professionale – spiega Gioria -, venni a conoscenza di un’angosciosa realtà: oltre il 36% delle donne con disabilità avevano subito una forma di violenza, un dato che nel corso del tempo è andato aumentando sensibilmente, come testimoniato dalle recenti indagini svolte dalla FISH, da cui è emerso che quella percentuale è drammaticamente salita al 65%. Lavorando dunque sull’informazione e l’approfondimento dei temi legati alla disabilità, ho avvertito, oggi più che mai, il dovere di sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni su questa ferita profonda e inaccettabile in seno alla nostra società». «Nel percorso di elaborazione e di organizzazione di questa tavola rotonda – aggiunge – sono stata innanzitutto sostenuta da InVisibili, il blog del “Corriere della Sera.it”, affiancata, inoltre, da Stefano Pierpaoli, coordinatore nazionale di Cinemanchìo–+Cultura Accessibile, oltre a ricevere il patrocinio della stessa FISH, che riunisce un grande universo di Associazioni della disabilità».
Disviolenza – Anteprima

Gli abstract e i temi di cui i relatori parleranno in occasione della tavola rotonda del 26 novembre. Modera e conclude: Alessandro Cannavò Caporedattore del Corriere della Sera Alessandro Cannavò lavora al Corriere della Sera da 30 anni. E’ caporedattore della redazione Eventi e della sezione supplementi speciali. E’ uno dei fondatori e coordina il blog InVisibili su Corriere.it dedicato alle tematiche della disabilità. Gli interventi Anna Gioria Blogger di Invisibili, Corriere della Sera Perché Disviolenza Iniziai a interessarmi della grave problematica della violenza sulle donne con disabilità, quando, nel 2017, scrissi un articolo. A quei tempi le donne disabili che subivano violenza (fisica, morale, sessuale ed economica) era pari al 36%. Secondo uno studio risalente al novembre sorso condotto dalla Fish, questo dato è salito al 65%. Si stima, pertanto, che ogni anno ci siano circa 1.000 casi di violenza su donne disabili, oltre ad episodi di bullismo e abusi. Considerando questa allarmante situazione “un’emergenza nell’emergenza”, ho voluto fortemente questo tavolo di confronto per iniziare a trovare concrete soluzioni. Un grande desiderio condiviso e supportato da Stefano Pierpaoli, coordinatore nazionale di +Cultura Accessibile, da cui è nata l’organizzazione e la realizzazione di “Disviolenza”. Questa tavola rotonda non è stata pensata solamente come un “classico momento convegnistico”, ma come l’inizio di un percorso che porti a risposte reali. L’intento non è quello di focalizzare l’attenzione sulla violenza, ma di prendere in considerazione tutte le valenze che sono correlate alla problematica stessa, in modo da avere una visione più completa possibile da cui partire per trovare delle buone prassi. Sara Rubinelli Professoressa Associata di Comunicazione Sanitaria, Università di Lucerna Le barriere comunicative all’espressione della violenza ricevuta Parlare di violenza subita è, quasi paradossalmente, difficile. Questo perché si entra nell‘ambito di una comunicazione complicata da stati emotivi negativi, quali la paura, l‘imbarazzo e la mancanza di auto-stima. Questo contributo analizza le dinamiche comunicative in questo ambito, concentrandosi sulle difficoltà inerenti alla disabilità. Silvia Cutrera Vicepresidente FISH Onlus e coordinatrice del gruppo donne FISH Il protagonismo delle donne con disabilità Il livello di partecipazione delle donne con disabilità nei contesti sociali, culturali e politici è certamente scarso ed è conseguenza di originari e patriarcali squilibri di potere oltre che di barriere e ostacoli che hanno impedito il riconoscimento dei diritti delle ragazze e donne con disabilità. Per contrastare il permanere e l’insorgere di discriminazioni dovute all’intersezione tra genere e disabilità, l’art. 6 CRPD chiede agli Stati di definire piani di sviluppo per la promozione di pari opportunità, garantire percorsi di empowerment, rendere disponibili canali di comunicazione per far sentire la voce delle donne con disabilità, per un’effettiva partecipazione ai processi decisionali politici. Orfane di rappresentanza politica, almeno di quella strutturata all’interno di partiti e nelle sedi istituzionali e parlamentari, le donne con disabilità hanno conquistato spazi di visibilità nelle realtà associative, luoghi di interrelazioni politiche dove il singolare modo di pensare viene condiviso e confluisce in una pluralità capace di generare innovazione e mostra come l’agire politico appartenga alla dimensione autenticamente umana: libero di costruire mondi. Fiorenza Sarzanini Caporedattrice del Corriere della Sera Violenza e giustizia Fiorenza Sarzanini è una firma di punta del Giornalismo d’Inchiesta. Da circa 20 anni scrive sul Corriere della Sera e ha seguito i principali casi giudiziari italiani, dal G8 di Genova al delitto di Novi Ligure fino alle inchieste sui politici e sulla corruzione. Un vasto pubblico di lettori l’ha consacrata come un’autentica protagonista del nostro giornalismo. Alice Sodi Neuropeculiar, Movimento per la Biodiversità Neurologica Dinamiche e modelli socioculturali: il seme della violenza È possibile cambiare le espressioni negative di una società senza prendere in considerazione le fondamenta culturali su cui poggia? Pensiamo attraverso modelli culturali che suggeriscono direzioni morali, distribuiscono gradi di valore e validazione sulla base di un pensiero abilista che si traduce nell’attribuzione di diversi gradi di umanità e conseguenti gradi di oggettificazione. Valentina Fiordelmondo AIAS Bologna Onlus e Mondodonna, Sportello “Chiama Chiama” Lo sportello antiviolenza Chiama Chiama, un approccio innovativo per una presa in carico flessibile, accessibile e multidisciplinare Dalla collaborazione tra AIAS Bologna, associazione che da oltre 60 anni si occupa di disabilità, e Mondodonna onlus, specializzata sui temi della violenza e gestore degli sportelli antiviolenza ChiamaChiama sul territorio della Città Metropolitana di Bologna, è nato qualche mese fa il servizio di Sportello di ascolto dedicato alle donne con disabilità. Il servizio, che nasce da molte ricerche, studi e analisi delle esperienze sia a livello italiano che internazionale, vuole essere un servizio innovativo che tenta di superare alcune prassi consolidate e condivise dai centri antiviolenza, tenendo conto delle specificità che caratterizzano la disabilità e in particolare le donne con disabilità. Quando si parla di donne con disabilità, affrontare la violenza, che sia essa fisica, psicologica o economica, è molto più difficile perché a volte subentrano delle complicazioni che rendono l’emersione e il supporto alla fuoriuscita, ma anche solamente il riconoscimento della violenza, ancor più difficile. Occorre così trovare nuovi percorsi, occorre fare rete e sensibilizzare la comunità affinché ci sia una formazione, degli strumenti e dei luoghi che possano permettere una presa in carico della persona che tenga conto di tutto l’ambiente e le figure che le stanno intorno. E ancor di più, occorre che le stesse donne con disabilità aumentino la consapevolezza della propria identità di genere, del proprio corpo e dei propri bisogni, di propri diritti in termini di relazioni amicali, affettive e sessuali. Quello che stiamo cercando di portare avanti sul nostro territorio è infatti un approccio multidisciplinare e su vari livelli operativi, che prevede una presa in carico flessibile, accessibile e multidisciplinare della donna con disabilità vittima di violenza e/o discriminazione, ma anche un supporto a tutto l’ecosistema che ruota intorno alle stesse donne con disabilità attraverso attività di formazione rivolte ai professionisti e agli educatori, percorsi di empowerment delle stesse donne con disabilità, collaborazioni con i servizi socio-sanitari del territorio e attività di rete con le altre associazioni del territorio. Cristiana Pizzi Psicologa, psicoterapeuta, specializzata in Psicologia dell’emergenza Il danno psichico nelle vittime con disabilità Il carattere
Disviolenza

Dialoghi intorno e dentro la violenza sulle donne con disabilità Sono più di mille ogni anno i casi accertati di violenza sessuale a danno delle donne disabili. A questi si aggiungono innumerevoli episodi di abusi, bullismo, mobbing. Ecco perché è nata l’idea della Tavola Rotonda “DISVIOLENZA”, in streaming il 26 novembre dalle 15,00 alle 17,00, in corrispondenza della Giornata internazionale per la lotta contro la violenza sulle donne. Vai al programma Anna Gioria, blogger di Invisibili, rubrica online del Corriere della Sera, ha voluto con forza promuovere questo incontro per dare visibilità a un fenomeno in crescita sul quale c’è ancora poca informazione. Lo ricordiamo. Oltre il 65% delle donne disabili ha subito nel corso della vita un episodio di violenza. Accanto a lei, in questa Tavola Rotonda online, esperti e operatori per diffondere proposte di intervento efficaci su questa tematica. A partire da Fiorenza Sarzanini, firma di punta del Corriere della Sera, che fornirà un’analisi di scenario partendo dalla sua esperienza professionale. Al suo intervento si uniranno le voci di Sara Rubinelli (Università di Lucerna), Alice Sodi (Neuropeculiar) e Valentina Fiordelmondo (Sportello Chiama Chiama) che lavorano nel settore e affronteranno l’argomento da osservatori privilegiati. Determinanti poi gli apporti di Silvia Cutrera di Fish Onlus, Federazione che raccoglie decine di associazioni delle disabilità ed ente patrocinatore dell’iniziativa e del Criminologo Toti Licata che affronterà le dinamiche di distinzione e sopraffazione. Stefano Pierpaoli, di +Cultura Accessibile e figura di riferimento per le politiche culturali inclusive, chiuderà questa Tavola Rotonda dalla quale potranno scaturire proposte e futuri percorsi utili anche per un nuovo assetto legislativo. Disviolenza sarà moderato e concluso da Alessandro Cannavò, caporedattore del Corriere della Sera e giornalista particolarmente sensibile ai temi della disabilità. L’ incontro verrà diffuso in diretta streaming su Facebook e sui canali che eventuali partner metteranno a disposizione. Disviolenza Tavola rotonda ideata da Anna Gioria in collaborazione con Con il patrocinio di Vai al programma